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crisi, treni e festa

Giorni di confusione e festa in Olanda, in attesa della primavera che, fattasi vedere per un paio di settimane a fine marzo, è poi scomparsa senza lasciare traccia.

Giorni di confusione per i treni e per la politica, nella solitamente ordinata Olanda. Dieci giorni fa, mentre io e Aria eravamo a Parigi, si sono scontrati due treni tra Amsterdam Centraal e Amsterdam Sloterdijk. Un intercity contro uno sprinter, nel pomeriggio: un morto e più di 130 feriti. Il bilancio poteva essere decisamente peggiore, ma quello che più è pericoloso è la perdita di fiducia in un mezzo che qui funziona benissimo ed è molto spesso la soluzione scelta da moltissimi pendolari per recarsi al lavoro. Secondo qualche olandese con cui ho parlato, gli incidenti non sono un evento così raro (2-3 l’anno, perlopiù senza vittime), soprattutto da quando la gestione della rete non è più in mano alla sola NS. Nederlandse Spoorwegen ha ora in gestione solamente i treni e le stazioni, mentre le infrastrutture della rete ferroviaria e, di conseguenza, la sicurezza sono mansioni che spettano a Pro Rail. Col solito pragmatismo olandese, ma non nego di avere la stessa curiosità, tutti si chiedono come nel 2012 un treno possa ancora passare con il semaforo rosso. Dall’inchiesta è emerso infatti che tutto ha funzionato alla perfezione nella gestione degli scambi, l’errore è stato assolutamente umano! ProRail ora promette che dal 2015 tutti i treni saranno dotati di un dispositivo che frena la marcia del treno automaticamente in caso non fosse il macchinista a frenare in corrispondenza di un semaforo rosso. Staremo a vedere.

Altro punto dolente di questa (mancata) primavera olandese è la questione politica. Lo xenofobo ossigenato, Geert Wilders (PvV), leader del partito simil-Lega Nord col nome uguale al PdL che dava appoggio esterno al governo da un anno e mezzo, ha di punto in bianco staccato la spina al premier Rutte (VVD). Lo ha fatto quando si è trattato di passare dalle parole ai fatti con i tagli imposti dalla comunità europea, come se non avessero avuto il tempo di discuterne durante questa collaborazione, protrattasi per un anno e mezzo. Wilders ora non ci sta più, dice che i tagli sono contro i “vecchi” olandesi, soprattutto perché vanno a toccare l’età pensionabile e la pensione. Dice che l’Europa chiede troppo e che l’Olanda dovrebbe uscirne sia politicamente che monetariamente. Già, ma non fa i conti con il ruolo che i Paesi Bassi hanno sempre avuto nella richiesta di rigore per i paesi membri. Un atteggiamento da prima della classe che ora, a crisi più che conclamata, ritorna decisamente scomodo nel chiedere sconti all’Europa.
Cinque elezioni politiche negli ultimi dieci anni sono decisamente troppe e l’andazzo non può che migliorare a questo punto. C’è da dire però che l’incertezza su cosa fare nell’immediato è durata pochissimo (trascinando in basso, anche se per poco, l’AEX): due giorni più tardi l’accordo sui tagli per portare il rapporto deficit/pil sotto la soglia del 3% nel 2013 era saltato fuori, con la collaborazione di diversi partiti della minoranza (i verdi di sinistra, i liberal democratici e l’unione cristiana) e nuove elezioni fissate al 5 o al 12 settembre.
Anche qui vedremo che succederà, ora Wilders dovrà spiegare ai suoi elettori quale sia il piano malefico che lo ha portato a cambiare idea sui tagli, con conseguente caduta del governo. E gli olandesi, anche quelli (per fortuna tantissimi) che non lo votano, sanno che il tipo ha già studiato un modo per riuscire a portare a casa ancora più voti di prima. Sembra che l’intenzione principale dell’ossigenato sia quella di trasformare le prossime elezioni politiche in un referendum pro o contro l’Euro e l’Europa.

Basito e insospettito. Così mi hanno lasciato le condizioni meteo dell’ultimo weekend poiché, dopo quasi un mese di nuvole grigie e pesanti con temperature tra 8 e 12 gradi, il cielo si è aperto improvvisamente per la Festa della Regina. Dicono che quel giorno non piova mai qui in Olanda ed in effetti negli ultimi tre anni non ricordo pesanti acquazzoni il 30 aprile, ma gli avvenimenti di quest’anno sono stati incredibili. 21°C e un sole caldo a rendere ancora più vivace il manto arancione che ricopre le vie della capitale e di moltissime altre città olandesi. Arrivata la sera del 30, appena sono terminate le celebrazioni, il cielo è tornato a coprirsi e la pioggia a cadere copiosa.
Incredibile fortuna? Manipolazione meteorologica? Protezione divina? Energie positive?
Ho reso partecipi tutti della mia incredulità di fronte a questo evento e le risposte che ho avuto sono state le più varie.
I “complottisti“, che ritengono l’evento troppo contro natura: sarebbe stata messa in atto una manipolazione meteorologica con mezzi artificiali, quali il rilascio di sostanze chimiche (capaci di vaporizzare le nuvole per lasciar posto al sole) da appositi aerei. Il governo olandese ha ritenuto improponibile, in tempo di crisi, dover incassare i bassi introiti che una giornata piovosa avrebbe portato.
I più religiosi vedono la regina in contatto quasi diretto con l’Altissimo, grazie al figlio Friso che giace in stato vegetativo da qualche mese, più vicino all’aldilà che alla vita terrena.
I romantici sostengono che la voglia di festeggiare di sedici milioni di persone abbia potuto creare un accumulo di energie positive tale da influenzare la pressione e, di conseguenza, il meteo.

Queen's day 2012

A vedere come gli olandesi, ai quali si aggiungono sempre più spesso persone provenienti da tutta Europa, festeggiano questa giornata, ritengo la terza opzione piuttosto interessante. Sarà anche per la ferma convinzione con cui Ferru esponeva, quasi scientificamente, quella tesi.

Anche se gli aerei..

|Ste|

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