Il bianco e il nero

Probabilmente questo articolo dovrebbe trovarsi nella sezione ‘arrivare dall’Italia‘, ma è più che altro un racconto delle vicissitudini capitatemi nell’ultimo viaggio verso l’Italia.

Ho prenotato in anticipo i voli di andata e ritorno, con 2 compagnie diverse con lo stesso denominatore comune: low cost.
Dato che il volo di andata partiva da Düsseldorf – Weeze, ho prenotato in tempo anche la navetta (è un pulmino da 9 posti, chiamato shuttle) per andare dalla stazione di Nijmegen all’aeroporto.
Sembrava tutto a posto, ma, come si sa, l’imprevisto è sempre dietro l’angolo..

Il treno per Nijmegen era in ritardo di qualche minuto, quanto bastava per farmi perdere la navetta, quindi, in viaggio, ho mobilitato Ste per avere un numero da chiamare per avvisare del ritardo e chiedere, di conseguenza, se mi potessero aspettare alcuni minuti in stazione.
Mi era capitato altre volte di attendere qualche viaggiatore in ritardo alla stazione di Nijmegen, quindi non credevo ci fossero molti problemi.
Mi sbagliavo. Dopo un’esasperante ‘chiacchierata’ (i toni non erano proprio quelli leggeri della conversazione amabile) con un’impiegata della ditta del servizio navetta, in conclusione lei mi ha candidamente detto che non potevano assolutamente aspettarmi e che avrei dovuto arrangiarmi in altro modo per arrivare all’aeroporto.

Arrivata in stazione, sono corsa all’uscita per vedere se trovavo ancora lo shuttle. Mentre mi stavo dirigendo al parcheggio solito dello shuttle, mi sono trovata di fronte un signore vicino ad un pulmino nero, con diverse scritte sulla carrozzeria che indicavano il servizio navetta per l’aeroporto di Weeze. Grande dubbio: come mai il pulmino aveva cambiato colore? Di solito era bianco e non era parcheggiato fuori dalla stazione, ma in un parcheggio antistante.
Dato che il signore insisteva per farmi salire sul pulmino ed io ero piuttosto agitata perché temevo di non arrivare in tempo all’aeroporto, alla fine ho lasciato che caricasse la mia valigia e sono salita anch’io sul pulmino. Ho tentato di spiegargli le mie perplessità, dovute alle informazioni che l’impiegata mi aveva dato e al colore del pulmino; l’autista non sembrava interessato alle mie parole e, soprattutto, non sembrava intenzionato a partire.
La mia agitazione continuava a crescere e probabilmente ai suoi occhi sembravo una esagitata, visti i ripetuti ‘signorina, stia calma‘ che l’autista mi indirizzava. Ho anche insistito affinché mi facesse scendere, perché credevo che volesse aspettare altri clienti.. una vera pazza!!
Alla fine mi ha assicurato che saremmo partiti in 5 minuti, così ho caricato di nuovo la valigia e me sul pulmino.

Arrivati in aeroporto, in perfetto orario per il check-in, ho dovuto subire in silenzio qualche sfottò da parte dell’autista e mi sono pure scusata per il comportamento tenuto poco prima.
Pensavo: tutto è bene quel che finisce bene, sono arrivata in orario, i bagagli rientrano nel peso consentito, sono pronta per partire!!
Peccato che non fosse così anche per l’aereo..
Senza alcun avviso scritto, ci hanno concesso l’imbarco con 40 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto. Di conseguenza, la partenza e l’atterraggio del volo hanno subito lo stesso ritardo.
Poco male, considerando che ad attendermi in aeroporto ho trovato comunque un bellissimo comitato d’accoglienza!! Grazie a Paola e al papiño.

|Aria|

1 Response so far »

  1. 1

    Sel said,

    sei fortunata…l’ultima volta che ho voluto prendere un volo “low cost” è stato a giugno scorso e l’aereo è partito con tre ore di ritardo!! roba da matti!! :D


Comment RSS · TrackBack URI

Lascia un commento